La necessità di un appoggio dal punto di vista emotivo è evidente. Ma decidersi a rivolgersi ad un professionista è un passo difficile.
Qui trovi una lista di alcuni dei temi che più preoccupano. Identificarli ti aiuterà a scoprire quali sono i tuoi punti forti e quali i deboli e a valutare la necessità o meno di un aiuto esterno da parte di un professionista in psicologia:
- Addio ai sensi di colpa! L’ansia non è un fattore determinante nel risultato del trattamento. Non farti influenzare da commenti del tipo “Non resti incinta perché sei ossessionata”.
- Gestisci le tue emozioni. Identificare rabbia, senso di ingiustizia o tristezza ed essere in grado di accettarli, mettendo a fuoco i pensieri negativi che li provocano, aiuta a ridurre la sofferenza.
- Liberati dalle paure. Le paure ci paralizzano, dunque, oltre a riconoscerle, dobbiamo sapere come affrontarle.
- Controlla la tua ansia. Imparare tecniche di rilassamento, respirazione diaframmatica e mindfulness permette di gestire meglio lo stress e l’ansia.
- Migliora la tua capacità di comunicazione. Sii assertiva ed esprimi ciò che senti nel modo giusto: né passivo, né aggressivo.
- Rafforza il tuo rapporto di coppia. Se la sessualità ne ha risentito, esistono tecniche che possono riattivarla e migliorarla.
- Preparati mentalmente. Bisogna pensare come un “corridore di fondo”, non sappiamo quando arriverà la gravidanza, né quanti cicli di trattamento saranno necessari per ottenerla.
- Sii realista. Non aiutano né l’eccessivo ottimismo, né il catastrofismo.
- Sostegno in situazioni difficili. La necessità di ricorrere a una donazione di gameti., un aborto o la possibilità di dover rinunciare a proseguire con i trattamenti sono tutte situazioni che richiedono un sostegno speciale.
- Non sei sola. Il sostegno psicologico durante tutto il ciclo del trattamento permette di sentirsi accompagnati in tutto il processo.