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Intervista al Dott. Nikolaos Polyzos “Cerchiamo soluzioni per i casi difficili”

Dr. Nikolaos Polyzos Director clínico y científico del Servicio de Medicina de la Reproducción de Dexeus Mujer

Dott. Nikolaos Polyzos, Direttore clinico e scientifico del Servizio di Medicina della Riproduzione di Dexeus Mujer

Il Dott. Nikolaos Polyzos, Direttore clinico e scientifico del Servizio di Medicina della Riproduzione di Dexeus Mujer, ha accumulato anni di esperienza nel trattamento di donne in età avanzata con bassa riserva ovarica o che non rispondano ai trattamenti di stimolazione ormonale, circostanze che rendono particolarmente difficile ottenere una gravidanza. Il messaggio per tutte queste donne è che non perdano la speranza, poiché sono in corso numerose ricerche il cui obiettivo è migliorare i risultati attuali.

Che cosa s’intende per riserva ovarica?
Noi medici utilizziamo questo termine per riferirci sia alla quantità di follicoli contenuti nelle ovaie, sia alla loro qualità. In generale, tanto più giovane è la donna, maggiore è la qualità degli ovuli.

Quando si ritiene che una donna abbia una “riserva ovarica bassa”?
Un numero di ovociti per ovaio pari o inferiore a 4 o un numero di 7 ovociti in totale (sommando entrambe le ovaie) e bassi livelli di ormone antimülleriano (AMH) sono due indicatori di riserva ovarica bassa.

In percentuale, quante sono le donne che hanno questo problema?
Non molte, però la percentuale è aumentata per il fatto che la maternità viene rimandata. Attualmente circa il 25% delle pazienti che si sottopongono a un trattamento di riproduzione assistita ha una riserva ovarica bassa.

Quali sono le conseguenze di questo aspetto sulla possibilità di rimanere incinta?
Avere pochi ovociti non significa che non possiamo ottenere ovuli di qualità, ma con una quantità inferiore si riducono anche le possibilità di ottenere embrioni viabili e se a questo aggiungiamo l’età avanzata, esiste anche il rischio che alcuni presentino delle anomalie cromosomiche.

Ma i trattamenti ormonali aumentano il numero degli ovociti, no?
Sì, però non tutte le donne rispondono nello stesso modo e in generale le pazienti con una riserva ovarica bassa presentano anche una scarsa risposta a questi trattamenti.

Quali opzioni abbiamo in questi casi?
Noi medici consigliamo di eseguire più di un ciclo di stimolazione poiché è dimostrato che accumulare ovociti o embrioni può aumentare le percentuali di gravidanze, anche se i risultati dipendono dal singolo caso e dall’età della paziente.

E come potrebbero essere migliorati i risultati?
In questo momento sto conducendo uno studio clinico a cui partecipano esperti provenienti da Europa, Australia e Asia e che ha per oggetto un trattamento a base di testosterone per migliorare la recettività delle ovaie alla stimolazione ormonale. In altre ricerche si stanno studiando le cause genetiche che possono ridurre la risposta ovarica, come attivare i pochi ovociti che rimangono nell’ovaio o come sviluppare ovuli a partire da cellule madri. Ancora è presto per avere dei risultati, ma la ricerca è fondamentale per continuare a progredire.